In terre lontane by Bonatti Walter

In terre lontane by Bonatti Walter

autore:Bonatti Walter [Walter, Bonatti]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 2011-10-30T23:00:00+00:00


Arcipelago Juan

L'isola di Robinson Crusoe (1970)

Chi non conosce il libro delle sorprendenti avventure di Robinson Crusoe? Un racconto che in passato riscosse uno strepitoso successo, ma che ancora oggi, dopo oltre due secoli e mezzo, è considerato un classico della letteratura giovanile. All'opposto di Herman Melville, Daniel Defoe ha qui lavorato di pura fantasia, raccontando la storia di un marinaio sbattuto dalla tempesta su un'isola disabitata dove, unico scampato al naufragio, visse per ventotto anni solitario e abbandonato. Ma, come molti sanno, Defoe ha tratto ispirazione da un fatto vero che accadde in quell'epoca, e che suscitò enorme meraviglia.

Quando, nel 1712, le due navi inglesi Duke e Dutchess fecero ritorno in patria dopo un lungo e fortunato viaggio nei mari del Sud, si seppe subito che con esse era rientrato anche un marinaio scozzese di nome Alexander Selkirk, ritrovato dalle due navi a Juan Fernández, una sperduta isola del Pacifico, dove quell'uomo era rimasto per più di quattro anni in completa solitudine. Era stato abbandonato là, nel 1704, dal capitano Stradling del mercantile britannico Cinque Ports Gallet, come castigo per l'ennesima sua ribellione. Per aiutarlo a sopravvivere, almeno in un primo tempo, gli erano stati lasciati un fucile, un minimo di alimenti, un po'"di tela, corda, qualche coltello e pochi altri oggetti. Così, lo scozzese ribelle che non mancava d'ingegno passò il suo tempo sull'isola a cacciare, a pescare, a seminare, ma soprattutto a scrutare ansiosamente l'orizzonte in cui aveva riposto ogni speranza. Selkirk infatti non si rassegnò mai a dover vivere lì il resto della sua vita.

Fu lo stesso Selkirk, al suo rientro, a narrare le proprie esperienze in un manoscritto ora conservato al British Museum.

Però la meritata diffusione della sua impressionante cronaca l'ebbe dal suo salvatore, il capitano Woodes Rogers, che nella relazione del suo Viaggio intorno al mondo incluse «Il racconto di come Alexander Selkirk visse quattro anni e quattro mesi, solo, sopra un'isola deserta». Quella storia fece scalpore, e suscitò un così grande interesse presso il pubblico che Defoe pensò allora di ricavarne il suo Robinson Crusoe.

Sull'onda di quanto premesso, sono andato, per rimanervi un paio di settimane, nell'arcipelago Juan Fernández, e precisamente sull'isola maggiore denominata Más a Tierra, che oggi impropriamente chiamano anche Robinson Crusoe. Questo avveniva tra il dicembre 1970 e il gennaio 1971. Il giorno del mio arrivo a Más a Tierra, cielo e mare appaiono di un unico grigiore, i monti sono scomparsi nelle nubi, la pioggia scroscia portata dal vento freddo e incessante. Presto mi accorgerò che sull'isola, in questa stagione, il maltempo è la normalità.

Vista dall'aereo e per quello che le nubi mi consentono di capire, l'isola è aspra e disabitata. In tutta la sua superficie, un centinaio di chilometri quadrati, v'è un solo villaggio, San Juan Bautista: un gruppo di casette disseminate intorno alla baia di Cumberland. L'insenatura è dolce e tranquilla perché esposta a nordest, sottovento. Vi abitano circa 500 persone dedite per lo più alla pesca dell'aragosta. Sulla rimanente costa non si nota altro segno di vita.



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